MILAN - JUVENTUS 0-1
Milano,Stasio San Siro, 04.10.1981
4ª Giornata di Campionato
RETI: 66’ Virdis (J)
MILAN: Piotti, Tassotti, Maldera III; Battistini,
Collovati (68’ Antonelli), Baresi F.; Buriani, Novellino, Jordan; Moro (46’ Cuoghi), Romano - All.
Radice
JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cabrini; Furino (55’
Prandelli), Brio, Scirea; Marocchino (52’ Bonini), Tardelli, Bettega; Brady, Virdis – All.
Trapattoni
ARBITRO: D’Elia di Salerno
CLASSIFICA: Juventus p. 8; Fiorentina p. 6;
Ascoli, Inter, Roma, Torino p. 5; Avellino, Cesena, Milan p. 4; Bologna, Cagliari, Catanzaro, Genoa
e Napoli p. 3; Como p. 2; Udinese p. 1
CRONACA: Investito della responsabilità di "salvatore del campionato" già alla quarta
giornata, il Milan non è riuscito, malgrado l'evidente e bellissimo impegno, a frenare la corsa
della Juventus. Un gol di Virdis, ormai diventato il pericolo maggiore per le difese avversarie, ha
chiuso al 66' minuto di gioco una partita interessante, combattuta, fatta più che di manovre corali
(le poche a controprova del loro merito le hanno offerte i bianconeri) di duelli aspri, di palloni
disputati al limite delle energie, di scatti rabbiosi. Il Milan di Radice ha impostato la gara sul
ritmo, forzandolo anche in previsione di una logica stanchezza degli avversari dopo il mercoledi di
Coppa.
La Juventus ha risposto senza
problemi, salvo qualche momentanea flessione dei singoli, e cambiando marcia nel finale quando
soprattutto l'ingresso di Bonini al posto dell'affaticato e acciaccato Marocchino e quello di
Prandelli in luogo di Furino, uscito malconcio da una mischia, hanno permesso alla squadra di avere
come un motore nuovo proprio per rispondere al previsto serrate rossonero. L'impressione più
evidente è di un controllo della gara da parte della Juventus. Molto "lottata", come si è detto, la
partita ha offerto pochi brividi sotto porta, ma tutti per Piotti. Dino Zoff ha dovuto
mostrare il suo valore solo in alcune uscite alte, su palloni che nelle intenzioni
milaniste erano diretti a Jordan, ma senza successo. Di fronte ad una Juventus "squadra" sia nella
formazione iniziale che in quella diversa maturata attraverso i cambi, il Milan ha cercato tutte le
strade, ma non ha avuto sufficiente forza d'urto. Se Buriani con il suo dinamismo ha tenuto sotto
pressione Cabrini impedendogli di avanzare con l'abituale frequenza, se Novellino ha impegnato a
fondo Gentile, Brio ha dominato Jordan sul quale bisogna fare solo una doverosa riserva: è in buone
condizioni come insiste a dire Gigi Radice, oppure risente ancora di acciacchi vecchi e nuovi? In
attesa di conoscere magari il vero Jordan, Brio ha domato "questo scozzese" sui
palloni alti facendo valere non solo il peso ma il senso della posizione ed il tempo dello
stacco.
E' stata la chiave di
volta, anche psicologica della, partita. Il pubblico rossonero voleva in Jordan il finalizzatore di
tutte le speranze: vederlo frenato, annullato, è stata la prima botta. Il resto lo ha fatto la
tranquillità della Juventus. Che dall'altra parte del campo - contro la difesa milanista - si è
fatta valere tanto da limitare tipi tosti come Collovati, Tassotti, Maldera e Franco Baresi. La
partita si è iniziata su toni rabbiosi, ma non cattivi. Subito Piotti ha dovuto intervenire di
pugno su Bettega, quindi Baresi ha dovuto opporsi alla staffilata successiva di
Virdis.
D'Elia prendeva a distribuire
ramanzine a Gentile e Novellino, Brady impegnava a sua volta Piotti con una punizione bassa. La
Juventus attaccava anche con Scirea. poi Jordan doveva retrocedere in difesa per fronteggiare Brio.
Dopo venti minuti Radice cambiava le marcature iniziali, con una decisione discutibile che toglieva
Battistini dal centrocampo per metterlo a guardia di Bettega. con Tassotti su Marocchino. Collovati
sempre su Virdis. Maldera più avanti nella zona di Tardelli e a disagio nella veste di
centrocampista. Veniva ammonito Gentile (il secondo cartellino giallo sarà per Tassotti) e alla
mezz'ora Marocchino offriva uno stupendo show volando palla al piede per 40 metri, portandosi
appresso un nugolo di maglie rossonere (quelle di Baresi. Tassotti, Moro, Romano) prima che Buriani
riuscisse a frenarlo. Ancora una bella botta di Virdis deviata in angolo, una staffilata di
Marocchino fuori di poco, poi si vedeva finalmente nel suo numero migliore Jordan con una bella
deviazione di testa alta di poco. Il Milan iniziava la ripresa con Cuoghi al posto di Moro, per
dare più vivacità al centrocampo. La Juve aveva un momento di difficoltà , Brio prima di testa e
poi di pancia si opponeva alle conclusioni di Jordan e Romano. Tirava alto Cuoghi, usciva
Marocchino ed entrava Bonini, portava un affondo Maldera e dalla successiva mischia usciva
malconcio Furino e lasciava il posto a Prandelli. I bianconeri ripartivano con slancio e al 21'
andavano in gol. Tardelli andava sul fondo a sinistra, del fronte offensivo, rientrava in dribbling
e centrava dalla parte opposta dove Prandelli rilanciava. Ancora Tardelli di testa, oltre il
secondo palo, schiacciava al centro: Bettega sfiorava appena il pallone. Virdis batteva
centralmente basso e infilava. I rossoneri protestavano sostenendo la posizione di
fuorigioco di Tardelli sul secondo tocco, ma dalla tribuna è parso che la mezzala si sia avventata
sulla palla e non l'abbia attesa a fondo campo. La rabbiosa reazione del Milan non aveva esito. Era
ancora la Juve, amministrando il gioco con serenità , a dimostrare il buon diritto alla
vittoria.