MILAN - JUVENTUS 0-3
Milano, Stadio San Siro, 19.02.1984
20ª Giornata di Campionato
RETI: 13’ Platini (J); 65’ Rossi P. (J); 84’
Vignola (J)
MILAN: Piotti, Gerets, Spinosi (73’ Carotti);
Tassotti, Galli F.; Baresi F.; Damiani, Battistini, Blissett; Verza, Evani - All.
Castagner
JUVENTUS: Tacconi, Gentile, Cabrini (86’
Caricola); Bonini, Brio, Scirea; Penzo (56’ Vignola), Tardelli, Rossi P.; Platini, Boniek – All.
Trapattoni
ARBITRO: Lo Bello di Siracusa
CLASSIFICA: Juventus p. 30; Roma, Torino p. 26;
Fiorentina p. 25; Udinese, Verona p. 24; Inter p. 22; Milan p. 21; Ascoli, Sampdoria p. 20; Pisa p.
16; Lazio, Napoli p. 15; Avellino p. 14; Genoa p. 13; Catania p. 9
Rossi, rotto il digiuno. La netta vittoria sul Milan riduce le
speranze degli immediati inseguitori. San Siro mette le ali alla Juventus. Più facile del previsto
la vittoria dei bianconeri, agevolati anche dall'espulsione di Damiani all'inizio della gara. I
rossoneri hanno reagito con rabbia e coraggio, sotto la spinta di un grande Baresi, ma sono
riusciti soltanto a punzecchiare. Quando Platini e compagni hanno deciso di affondare i colpi lo
hanno fatto senza rischi - Intemperanze del pubblico, il campo invaso da arance, bottiglie e
sacchetti di plastica dal nostro.
Più facile del previsto, per la Juventus, ma non c'è stata partita
vera. Ieri, a San Siro iI prato della Scala del calcio, alla line, era un immondezzaio. I tifosi
rossoneri hanno gettato di tutto In campo: arance, bottiglie, sacchi di plastica pieni di avanzi di
pranzo. Giocatori impegnati a spazzare in tutti i sensi le aree di rigore, un fotografo ferito e
persino un palo di Gentile con un mandarino, alla sinistra di Tacconi. Ma non si può mettere questa
gazzarra sullo scherzo, se la colpa di tutto è stata 1'espulslone-lampo di Damiani (4' minuto),
severa quanto vogliamo, ma ineccepibile, regolamento alla mano. Sceso in campo evidentemente
nervoso, o troppo concentralo. .” Flipper” si era subito messo in mostra con una maligna ostruzione
a Cabrini e dopo ha reagito a un fallo di gioco dell'avversarlo con un colpo secco al viso. Con il
consulto del guardalinee vicinissimo al fattaccio, Lo Bello ha estratto il cartellino
rosso.
Partita rovinata? Senza dubbio, ma da Damiani. Cosi la Juve si e
trovata subito davanti un avversario menomato pur se non domo, e per qualche minuto ha dato
l'impressione di essere a disagio. Sino al 13'. quando un gol di Platini l'ha tolta dagli impicci,
se non dalle paure. Il Milan in dieci si chiudeva nella sua metà campo, con l'assurda e inutile
marcatura del lento Gerets su Platini, e partiva in contropiede avendo però In Blissett un punto di
riferimento tanto mobile quanto approssimativo nel tocco. Funzionava in pieno solo l'asse Baresi
(magnifico) - Battistini ma era troppo poco. I bianconeri comunque, non troppo brillanti in Penzo e
Gentile. con Boniek bello solo a tratti, soffrivano gli attacchi più coraggiosi che pericolosi
degli avversari E allora - anche per cercare di far uscire dalla loro meta campo i milanisti che
pungevano solo di rimessa - scadevano in momenti di melina che irritavano il pubblico. Davvero
esagerati, e poco sportivi nel confronti di rivali in inferiorità numerica. I troppi passaggi
indietro di Gentile. Scirea e colleghi, quando sarebbe stato più opportuno spingere per cercare il
gol della sicurezza. Che è arrivato solo al 18' della ripresa. In pieno forcing rossonero Rossi si
involava dalla metà campo per bucare Piotti con un preciso diagonale rasoterra, a conferma di una
condizione fisica e di una lucidità invidiabili. E qui la gara finiva per davvero, mentre i fans
rossoneri finivano le provviste, scaricandole in rampo. Il terzo gol di Vignola (subentrato a Penzo
sfuocato) era un grazioso regalo di Platini al giovane compagno che il francese sente più vicino a
lui in fatto di palleggio e di classe.
Un Milan orgoglioso, ma svantaggiato sin dall'Inizio, una Juve che
ha vinto senza patemi, ma è piaciuta più per il controllo dei nervi che per il gioco e non e
piaciuto soprattutto l'avvio del secondo tempo, quando un avversarlo in dieci e senza punte valide
l'ha messa alle corde, senza che riuscisse a opporre altro che una difesa passiva, disordinata. Il
primo ululato del pubblico rossonero è esploso già al terzo minuto per una botta di Evani finita
(da due metri di distanza) sul braccio dell'incolpevole Scirea. Quindi, subito, veri fuochi
d'artificio per l'espulsione di Damiani. La reazione rabbiosa del Milan per poco non fruttava il
gol al 9. Blissett arretrato a centrocampo lanciava Tassotti il quale con solo prato davanti
denunciava tutta la sua lentezza e si faceva raggiungere, e stoppare in corner da Cabrini. Platini
capiva che non si poteva scherzare, e al 13' andava in gol con la collaborazione di Rossi, che
toccava dalla destra al centro un lancio del francese. Michel era pronto all'appuntamento: partiva
una botta “sporca” che rimbalzava a terra e ( complice un velo di Penzo) batteva Piotti.
In vantaggio, la Juve cercava di rallentare, cominciava a
contropedalare tenendo la palla. Il Milan era spinto da Baresi, ma non trovava varchi se non per
tiri da lontano facile preda di Tacconi. Lo Bello alla mezz'ora non vedeva un netto atterramento di
Rossi da parte di Galli, terrore ricambiato nella ripresa per un bloccaggio irregolare di Brio su
Gerets e l'unica azione vera del resto del primo tempo presentava al tiro Baresi, tanto bravo nello
scambio con Blissett quanto impreciso nella conclusione. Avvio di ripresa con il Milan furente in
attacco e la Juve a subire, ma solo punizioni e corner. Al 19' Tassoni pasticciava in appoggio e
Boniek “rubava” la palla per lanciare splendidamente in profondità Rossi al quale Galli aveva
concesso tre metri. Troppi per un Pablito in forma: scattava, imprendibile e dalla destra batteva
Piotti con un secco destro basso trasversale. La partita moriva su questa staffilata imprendibile.
Al 40' Platini tornava in cattedra, vinceva un tackle, si allargava sulla sinistra e centrava per
Vignola. Dribbling a rientrare e 3 a 0. Troppo per il Milan e anche per la Juve