FIORENTINA - JUVENTUS
0-1
Firenze, Stadio Comunale, 01.02.1981
15°Giornata di Campionato
RETI: 59’
Tardelli (J)
FIORENTINA: Galli, Contratto, Tendi; Galbiati,
Guerrini, Ferroni (86’ Fattori); Bertoni, Casagrande, Desolati; Antognoni, Restelli
- All. De Sisti
JUVENTUS: Zoff,
Cuccureddu, Cabrini; Furino, Gentile, Scirea; Causio (74’ Prandelli), Tardelli,
Bettega; Brady (74’ Verza), Fanna – All. Trapattoni
ARBITRO: Michelotti di Parma
CLASSIFICA: Roma p. 20; Inter p. 19; Juventus,
Napoli p. 18; Torino p. 17; Cagliari p. 15; Catanzaro p. 14; Ascoli, Brescia, Como,
Pistoiese p. 13; Bologna p. 12; Avellino, Fiorentina, Udinese p. 11; Perugia p.
7
CRONACA: Non
sono bastati né l’avvento di De Sisti né la buona prestazione della squadra né
infine il grande pubblico (tutta la città rappresentata in tribuna, persino
Baglini, l’uomo dell’ultimo scudetto che non andava allo stadio da anni, persino il
sindaco a testimoniare la solidarietà del Comune alla drammatica vicenda della
squadra) a superare il momento critico. D’accordo, la squadra è apparsa viva, ha
giocato, poteva addirittura vincere (clamorosa parata di Zoff su girata di testa a
terra di Bertoni al 26’) comunque pareggiare. Ha finito per perdere per la
quinta volta consecutiva incassando un gol di Tardelli al 59’ in seguito a una
papera di Ferroni che su passaggio di Fanna dalla sinistra si è lasciato soffiare
la pallad a Bettega che l’ha rimessa al centro dov’era appostato Tardelli.
L’improvvisato uomo-gol della Juventus con un violento rasoretta, ha fatto secco
Galli tra la delusione generale. Diciamo delusione perché la Juventus pur avendo
dominato i primi venti minuti (la Fiorentina aveva programmato di controllare la
gara e poi di passare al contrattacco) non dava segni di poter passare. E’ il
solito problema della squadra di Trapattoni che gioca senza punte, per cui è
costretta a sperare negli inserimenti dei centocampisti. E Tardelli, alla lunga, si
è fatto trovare puntuale con l’unica palla-gol che gli ha concesso la Fiorentina.
Per cui alla fine non riesci a giudicare questa Juventus che fa tanto gioco fino
alla trequarti avversaria, che scende a valanga e fa paura, che è rapidissima nella
fase di costruzione dell’azione ma che poi s’inceppa perché non ha un risolutore.
Per cui può segnare su zuffe sotto porta, su calci d’angolo in cui qualcuno mette
la testa. Ieri non poteva farlo Bettega perché Guerrini non ha sbagliato un
intervento di testa, sembrava una torre, né Brady che se ne stava arretrato e
doveva stare attento alle gambe perchè Contratto non gli lasciava tregua.
Tardelli sì. Ecco. Tardelli ha impegnato una volta
sola Galli al 32’ su calcio dalla bandierina di Causio. Il centrocampista è andato
su e poi ha girato verso l’angolino:Galli si è allungato schiaffeggiando la
palla.
Insomma, la Juventus ha concluso due volte, sempre con Tardelli, e
una su punizione battuta da Fanna (Galli ha deviato in angolo). E ha ottenuto il massimo. E proprio
percho è squadra allorchè non deve chiamare in cause le punte, pur esse contratte, impegnate a
chiudere, a restringere gli spazi, a interdire, pur avendo alle spalle la protezione di una difesa
valida e di un centrocampo solido con Gentile che, abusando della propria esuberanza, dava una mano
a tutti, con Furino che la faceva spesso da centromediamo metodista grazie all’abuso decennale di
governare quel settore del campo. La Juventus si è preoccupata di controllare Desolati con
Cuccureddu e Bertoni con Cabrini, mentre Antognoni era andato a finire tra le grinfie di Tardelli
rinnovando così il solito vecchio duello. Ma probabilmente De Sisti non aveva previsto che Tardelli
è uomo che si inserisce, che anche contro il Napoli aveva fatto irruzione nell’area avversaria
andando a segnare il gol del pareggio. Non diciamo che Antognoni avrebbe dovuto controllarlo in
fase difensiva: vogliamo solo chiarire che Tardelli sia quando ha impegnato Galli di testa sia
allorchè ha segnato il gol, non ha avuto alcun controllore. Certe cose bisogna prevederle per
evitare guai. Ma a questi livelli basta il minimo errore per rimetterci le penne.
La squadra viola era stata attenta, De Sisti aveva organizzato la
gara con raziocinio rispolverando Galbiati dietro a tutti (e lui ha disputato una buona gara), ha
creato di suscitare le reazioni di Desolati in modo che facesse la pace con il pubblico (e le cose
per lui sono andate meno bene), ha bloccato Bettega con la torre Guerrini, ha fatto seguire Brady
da Contratto restituendo a Bertoni il suo vecchio ruolo, di ala destra. La più bella sorpresa della
squadra è stata proprio Bertoni. Soprattutto dopo la sfuriata iniziale della Juventus e allorchè la
Fiorentina ha cominciato a uscire dal guscio facendo il proprio gioco. Bertoni, avendo trovato
spazio, ha fatto vedere qualcosa di bello. Evidentemente si è liberato lui pure del complesso della
paura. Abbiamo detto all’inizio della girata di testa. Poi, è andato via in contropiede impegnando
seriamente Zoff (44’), il portiere si è salvato uscendo e deviando in corner. Bertoni avrebbe
bisogno di un’assistenza superiore di quella che gli piò venire da Antognoni e da Casagrande
utilizzato da uomo spola (al suo posto, diciamo in mediana, è stato utilizzato Ferroni proprio per
il gioco delle marcature difensive). Il capitano è stato autore di “numeri” eccezionali
limitatamente alla libertà che gli lasciava Tardelli. Però il centrocampo nel suo complesso,
essendo la prima volta che gioca insieme, ha fatto un po’ di confusione. De Sisti ha impiegato,
quindi, Restelli da uomo dovunque, permettendo a Gentile di spingere sulla destra con cross
pericolosi. Tutto sommato, è stata una bella partita, combattuta, disputata a un ritmo sostenuto,
mai violenta. Diciamo che un pareggio avrebbe accontentato tutti. Ha vinto la Juventus (per la
prima volta in trasferta) e il pubblico ha inveito contro i bianconeri. Tanto è vero che hanno
potuto lasciare lo stadio con molto ritardo. Fuori, centinaia di persone inveivano al grido “ladri,
ladri!”. Segno che il pubblico si è riavvicinato alla Fiorentina. Perchè l’ha vista viva,
sicuramente in netta ripresa. Ma domenica prossima ci sarà lo scoglio di Perugia. E sarà il dramma.
Per chi, lo vedremo. – da La Gazzetta dello Sport del 02.02.1981