02.05.1982

UDINESE - JUVENTUS 1-5

Maglia Juventus 1981/82 vs Udinese

UDINESE - JUVENTUS 1-5

Udine, Stadio Friuli, 02.05.1982
28°Giornata di Campionato

 

RETI: 2’ Miano (U); 30’ Marocchino (J); 36’ Cabrini (J); 49’ Rossi P. (J); 85’ Cabrini (J); 90’ Virdis (J)

UDINESE: Borin, Galparoli, Tesser; Gerolin (65’ Pin), Cattaneo, Orlando; Causio, Bacchin, Miano (59’ De Giorgis); Orazi, Muraro - All. Ferrari

JUVENTUS: Zoff, Osti, Cabrini; Furino (85’ Tavola), Brio, Scirea; Marocchino, Tardelli, Rossi P. (70’ Bonini); Brady, Virdis – All. Trapattoni

ARBITRO: D’Elia di Salerno


CLASSIFICA: Juventus p. 43; Fiorentina p. 42; Roma p. 34; Inter, Napoli p.33; Ascoli p. 30; Catanzaro p. 28; Avellino, Cesena p. 27; Udinese p. 26; Torino p. 25; Cagliari, Genoa p. 22; Bologna, Milan p. 21; Como p. 14

  

CRONACA: Dal dramma alla marcia trionfale, dal «knock down» alle mani sul ventesimo scudetto. Questo il verdetto di Udine, dove la Juventus, dimostrando una forza di carattere eccezionale, ha rimontato alla grande il gol blitz di Miano dopo l'38" e uno appresso all'altro, ha infilato cinque palloni nella porta del malcapitato Borin. Una «goleada» storica alla quale ha partecipato anche Paolo Rossi, risorto dopo la scomunica di due anni inflittagli dal tribunale calcistico. Il pareggio della Fiorentina sul campo dell'Inter riporta la Juventus in fuga. Un punto di vantaggio, a due giornate dal termine, può avere — sicuramente avrà — un peso decisivo. E' un punto che va difeso e consolidato in questi 180 minuti e la squadra di Trapattoni. tornata un rullo compressore, ha i mezzi per centrare l'obiettivo sia contro il Napoli a Torino che a Catanzaro. Ieri, quando i campioni d'Italia si trovavano in svantaggio, tra il pubblico c'era chi ironizzava sugli acquisti di Boniek e Platini, destinati a disputare la... Coppa Uefa. Ma non avevano fatto i conti con gente che sa reagire, che alla superiorità tecnica e collettiva aveva aggiunto quel tocco di classe in più garantito da Rossi. Quale altra squadra sarebbe uscita con tanta autorità dal «tunnel» in cui l'aveva cacciata l'Udinese? E guanti altri giocatori italiani, dopo aver appreso di essere, stati ripudiati (sia pure con stile ed eleganza), si sarebbero comportati con la serietà professionale di Brady?

L'irlandese è stato tra gli autentici artefici del successo, con una prestazione di alto rendimento. Verso metà ripresa ha accusato crampi, sembrava sul punto di arrendersi, ma ha stretto i denti ed è rimasto in campo sino alla fine. Ma Brady non è stato il solo. Con lui hanno brillato Cabrini, primo «doppietta» in Serie A. e soprattutto Marocchino che. in questo campionato, non aveva ancora segnato ed ha avuto il grosso merito di pareggiare dopo mezz'ora a senso unico e di vani sforzi. Marocchino, oltre al gol. ha sfoderato massimo impegno agonistico. Di Rossi il punto della tranquillità e allo scadere. Virdis ha completato la cinquina. All'Udinese di Causio la soddisfazione (platonica) d'aver fatto tremare la grande Juventus. Ma come era potuto accadere? La rentrée di Rossi, i festeggiamenti prepartita per la salvezza già acquisita dall'Udinese, le canzoni di Loredana Berte in uno stadio al colmo della sua capienza (con incasso record) avevano un po' distratto i bianconeri — ieri in divisa blu — di Trapattoni. Lo sbandamento dell'intera difesa aveva favorito la rete di Miano proprio mentre si stavano assestando le marcature. Bacchin scattava sulla sinistra e pennellava un lungo traversone dalla parte opposta verso Causio che, controllato a... rispettosa distanza da Furino, smistava di precisione verso l'accorrente Miano che di destro infilava nell'angolo basso alla destra di Zoff. Il portiere guardava esterrefatto quel pallone in fondo alla rete. Pochi minuti prima una ragazza friulana in costume gli aveva consegnato un mazzo di fiori ed ora l'Udinese gli stava completando la «festa». Sorpresa, frastornata, la Juventus sembrava «in bambola»: si buttava sotto ma senza idee, nervosa. Qualcosa non funzionava nel meccanismo. Causio. che si spostava ora a destra, ora sul centro e ora a sinistra, creava scompiglio: era marcato a zona da Cabrini, poi da Furino e quindi da Osti. Brio era costretto ad allargarsi su Muraro, ma piano piano la situazione migliorava. Brady prendeva in mano le redini del centrocampo e la manovra della Juventus ritrovava le geometrie e l'incisività. Prima un tiro d'assaggio di Tardelli chiamava al lavoro Borin (7'). poi Marocchino veniva ostacolato in area da Orazi. ma non era rigore al massimo ostruzione. La prima vera occasione capitava a Virdis. su assist di Tardelli (17'). Il sardo, di destro, graziava Borin «telefonandogli» sulle gambe. Ci provava anche Rossi, servito da Scirea, ma il tiro era deviato in corner da Orlando. L'Udinese abbozzava rarissimi contropiede e tornava subito a chiudersi, costrettavi anche dalla pressione della Juventus che sfiorava il gol con Brio (28') e poi costringeva Orazi a salvare quasi sulla linea, su un tiro-cross dello stopper, anticipando Rossi.

Alla mezz'ora la superiorità territoriale della Juventus si concretizzava. Brady toccava a Marocchino che scattava, superava Tesser e Cattaneo, poi quasi all'altezza del dischetto folgorava di destro l'incerto Borin. Il gol liberava dall'incubo la Juventus che insisteva. Dopo un tiro di Orazi oltre la traversa, al 36' i torinesi raddoppiavano. Rimessa laterale di Brady per Rossi che allargava sulla destra e, quasi dal fondo, scodellava un perfetto cross sotto porta: Borin di pugno anticipava Virdis e serviva Cabrini che da posizione angolata, randellava di sinistro a bersaglio

La folla ammutoliva, tranne le migliaia di tifosi juventini. Da quel momento l'Udinese si arrendeva. La ripresa diventava un monologo della Juventus che abbozzava una «melina» poi pigiava sull'acceleratore. Al 48' Brady scambiava prima con Rossi, poi con Virdis e Borin. con una bella parata, gli negava un gol spettacolare. Ma pochi secondi dopo ci pensava Rossi. Punizione a favore della Juventus battuta da Brady sotto porta dove Rossi, con perfetta scelta di tempo, bruciava di testa difesa e Borin e veniva soffocato dagli abbracci dei compagni. Dopo un'occasione fallita da Miano (55'). Ferrari lo sostituiva con De Giorgis (58'). Borin si superava deviando una rovesciata di Tardelli. poi altro cambio tra i friulani: Pinsubentrava a Gerolin (65'). Al 71' era Rossi a cedere il posto a Bonini. Il pubblico applaudiva (finalmente) uno spunto di Brady e tornava a fischiare per un fallo di Osti su Causio che protestava, applaudiva sarcasticamente l'ex compagno e zoppicando, usciva per le cure. Non rientrerà più. Con l'Udinese in dieci la Juventus maramaldeggiava. All'84' Osti, liberissimo. discendeva sulla sinistra e crossava per lo smarcato Cabrini che in posizione di centravanti, al volo di sinistro insaccava. Tavola subentrava al generoso Furino e proprio al 90", toccava a Virdis che di destro, rasoterra, raccoglieva l'ultimo frutto di questa vendemmia fuori stagione. Era i anche il diciassettesimo risultato utile consecutivo di una Juventus lanciatissima verso il titolo. - da La Stampa del 03.05.1982