1985/86

Sul tetto del mondo

Maglia Juventus 1985/86
Maglia Juventus Trasferta 1985/86
Trapattoni e Cabrini

Dopo la tragedia dell’Heysel, la Juventus stenta a scrollarsi di dosso i tristi ricorsi di quella folle notte, così la nuova stagione che inizia corrisponde ad un’ennesima rivoluzione: si registrano importanti addii, tra cui Zibì Boniek che parte per Roma sponda giallorossa, Paolo Rossi in viaggio verso Milano sponda rossonera e Marco Tardelli ceduto all'Inter.

La campagna acquisti di Boniperti e Trapattoni non farà però rimpiangere nessuno: ognuno di loro sarà sostituito, infatti, da altri giocatori che entreranno nella storia della Juventus. A centrocampo arrivano Lionello Manfredonia e Massimo Mauro, al posto di Boniek sbarca a Torino il danese Michael Laudrup, affiancato dal centravanti Aldo Serena. Al timone della squadra, c’è sempre Michel Platini che guiderà la Juventus verso nuovi successi.

In Campionato, si rinnova il duello con la Roma dell’ex Boniek, mentre il Napoli guidato da Diego Armando Maradona si propone come nuova forza del calcio italiano, senza che il Verona campione d’Italia riesca a bissare le performance dell’anno passato. L’inizio dei bianconeri è un po’ zoppicante, ma poi arrivano otto vittorie consecutive, fermate soltanto da una magistrale punizione dell’argentino numero 10 del Napoli che infligge alla compagine di Giovanni Trapattoni la prima sconfitta. Rimarrà l’unica macchia del girone di andata, che la Juve chiuderà saldamente in testa raccogliendo il punteggio record di ventisei punti. 

Sulle ali dell’entusiasmo, a dicembre si vola in Giappone per la Coppa Intercontinentale contro gli argentini dell’Argentinos Junior e sarà spettacolo: la Juve vincerà ai rigori, grazie soprattutto alle parate di Stefano Tacconi e a un fantastico gol di Laudrup quando ormai la coppa sembrava dirigersi verso il Sud America. 

Nel girone di ritorno di Campionato, la squadra sembra però afflosciarsi, lasciandosi raggiungere dalla Roma che riduce il distacco da otto a tre punti, vincendo nettamente per 3-0 il confronto diretto. Il distacco così diventa di un solo punto e alla terzultima giornata c’è il tanto temuto aggancio. 

La Juventus sembra ormai alle corde, lo scudetto è quanto mai in bilico, ma come spesso successo nella storia del campionato italiano, ecco la clamorosa sorpresa dell’ultimo minuto: alla penultima giornata i giallorossi ospitano il Lecce già retrocesso, in un match che ha l’aspetto di una pura formalità, ma i giocatori si lasciano forse trascinare troppo dall’entusiasmo traboccante dell’Olimpico e così la squadra di Fascetti vince per 2-3, quasi senza volerlo. 

L’inaspettato regalo della Roma, sembra rigenerare la Juve che contemporaneamente batte il Milan per 1-0 e poi, all’ultima giornata, va proprio a Lecce dove non si fa prendere dal panico vincendo per 3-2 con gol di Mauro, Cabrini e Serena portando a Torino lo scudetto numero 22.

La maglia 1985/86 vede dopo cinque anni la scomparsa dei loghi tricolori a causa della mancata conquista di titoli nazioni nella stagione precedente. La maglia conserva le caratteristiche principali dell'anno prima. Sul petto rimangono le due stelle racchiuse nella solita "scatolina" rettangolare senza lo scudetto sottostante. 

La differenza è nello sponsor ariston, sempre ricamato ma più largo e nel logo kappa che viene ridotto di dimensioni già dalla prima giornata di campionato; nelle partite di precampionato era rimasto lo stesso della stagione precedente.

Confermatissima la seconda maglia gialla anche per la stagione 1985/86. Le caratteristiche sono identiche alla precedente con sponsor ariston, numero, polsini ed il colletto di colore blu.  Come per la prima maglia, il logo kappa è di dimensioni ridotte. Utilizzata in poche occasioni tra la quali le trasferta contro l'Udinese.