1980/81

Il 19° scudetto

Maglia Juventus 1980/81
Maglia Juventus  Trasferta 1980/81

Il primo Campionato dopo le riaperture delle frontiere, con la possibilità data ad ogni squadra di giocare con un calciatore straniero, è uno dei più anomali della storia del calcio. Dopo lo scandalo calcio scommesse, ai nastri di partenza di presentano tre squadre penalizzate (Avellino, Bologna e Perugia) e mancano Milan e Lazio retrocesse in Serie B. 

In questa atmosfera ancora molto tesa, la Juventus si presenta con una formazione praticamente identica all’anno passato, coi soli inserimenti dell’irlandese Liam Brady (che l’anno prima aveva eliminato i bianconeri in Coppa delle Coppe con l’Arsenal) e del piccolo attaccante Giuseppe Galderisi. Per il resto la formazione non cambia, eccezion fatta per Sergio Brio che a causa di un grave infortunio subito in chiusura della stagione precedente rimane fuori. 

La partenza della Juve è altalenante: alla quarta giornata viene sconfitta in casa dal Bologna e la rincorsa alla nuova realtà Roma guidata dal saggio Nils Liedholm sembra impossibile. 

Gli equilibri sembrano così improvvisamente cambiare, con la squadra capitolina che sembra voler scalare i vertici del calcio italiano insieme al Napoli e le vecchie Juventus, Torino, Inter, Fiorentina affaticate nella rincorsa. Il clima, come detto, però non è dei migliori e la prima clamorosa svista arbitrale di quell’anno è proprio la Juve a subirla nel derby col Torino in cui viene inspiegabilmente convalidato un gol a Graziani consentendo al Torino di vincere. Il contraccolpo è duro da assorbire, anche perché Bettega e Gentile verranno squalificati per le pesanti proteste seguite alla vicenda. 

I bianconeri scivolano così all’ottavo posto, a 4 punti dalla Roma capolista. La squadra comunque non si scompone e riprende la sua marcia regolare, risalendo pian piano la classifica e chiudendo il girone di andata a quaota 18 punti, due meno della Roma e uno dell’Inter, alla pari col Napoli. 

Il girone di ritorno è una esaltante cavalcata scandita da sei successi consecutivi, tra cui il derby di ritorno tanto atteso. I giallorossi guidati da Falcao sono così raggiunti, ma ecco succedere il secondo fattaccio: proprio nello scontro diretto con la Roma, viene annullato un gol a Turone che avrebbe segnato il sorpasso da parte dei romani, scatenando furibonde polemiche e dando vita probabilmente a quella patologia che ancora oggi affligge molti tifosi romanisti: la sindrome del complotto. 

Il Campionato si chiude con la Juve avanti di due punti…la seconda stella è sempre più vicina.

Roberto Bettega con la maglia bianconera 1980/81

La maglia del campionato 1980/81 è molto simile a quella della stagione precedente. Scompare la coccarda tricolore. La differenza sostanziale è nel colletto, più precisamente nella scollatura a "V" con bordo nero più largo rispetto a quelle a "U" dell'anno precedente e degli anni '70 in generale.

La seconda maglia blu è quasi identica a quella della stagione precedente. I bordi del colletto ( sempre aperto ) e delle maniche sono bianconeri. Il logo dello sponsor tecnico kappa è bianco. La differenza, oltre nella mancanza della coccarda tricolore, è nella stella dit tipo più voluminoso rispetto alla stella piatta dell'anno prima. Utilizzata in poche partite tra le quali la trasferta di Ascoli e Udine in campionato.


Il marchio Kappa nasce nel 1978 quando Marco Boglione, giovane direttore commerciale e marketing del Maglificio Calzificio Torinese, convince Maurizio Vitale – amministratore delegato dell’azienda – a istituire una divisione sportiva della già avviata attività ROBE DI KAPPA.

Nel 1979 Kappa (allora Robe di Kappa Sport) sponsorizza per la prima volta in Italia la Juventus. La consacrazione mondiale del brand arriva cinque anni dopo, quando alle Olimpiadi di Los Angeles 1984 (e poi a quelle di Seoul di quattro anni dopo) gli atleti della Nazionale americana indossano gli omini Kappa.