Al suo settimo anno alla guida della Juventus, Giovanni Trapattoni, d’accordo con la dirigenza, si trova a dover rivoluzionare una squadra dai consolidati equilibri che, oltre a potersi fregiare dei nazionali freschi campionati del mondo, si avvale anche dell’arrivo dei due fuoriclasse Michel Platini e Zibì Boniek. Una formazione che fino all’anno precedente faceva perno su una difesa impenetrabile, si trova così trasformata in una squadra a trazione anteriore che all’inizio della stagione incontra non poche difficoltà: le prime due trasferte si trasformano in due cocenti sconfitte (in casa della Sampdoria dell’ex Brady e a Verona dell’ex Fanna), così la Juve si trova immediatamente ad inseguire una Roma che sembra decisa a vendicare la beffa di due anni prima. E’ subito scontro diretto e l’andata a Torino è un vero e proprio spettacolo di calcio ed emozioni, con la Roma che chiude il primo tempo in vantaggio grazie a un gol di Chierico, ma che vede la rimonta bianconera nel secondo tempo grazie ai gol di Platini e Scirea. Nonostante tutto, però, a metà campionato la Juve si ritrova al quarto posto, a quattro punti dai giallorissi capolisti.
Nel girone di ritorno ci si aspetta la consueta rimonta a cui i bianconeri avevano abituato i tifosi, ma questa volta, anche a causa della pubalgia che tormenta Platini, la Juventus stenta e la Roma allunga. Arriva lo scontro diretto all’Olimpico e la Juve vince ancora come all’andata: Falcao porta in vantaggio i giallorossi, Platini e Brio ribaltano il risultato. La Roma sembra risentire il colpo e il distacco diminuisce a tre punti. La Juve ci crede, ma ancora una volta sarà il derby col Torino a infrangere i sogni dei bianconeri, in una partita ancora più incredibile di quelle con la Roma: la Juventus è sul 2-0 a venti minuti dalla fine, grazie ai gol di Platini e Rossi, ma nel giro di cinque minutu, dal 70’ al 75’ un black-out della difesa consente al Torino di arrivare prima al pareggio e infine di vincere il match quando ormai il risultato sembrava acquisito.
I sogni di fare tris si infrangono definitivamente, ma la squadra lotta ancora fino a conquistare il secondo posto, a quattro punti dalla Roma, laureando Michel Platini capocannoniere.
Una stagione tutto sommato positiva che rischia di trasformarsi in trionfale con la conquista della settima Coppa Italia e la finale della Coppa dei Campioni, una finale apparentemente dal destino segnato a favore dei bianconeri, ma che in quel di Atene si trasforma in un incubo senza via d’uscita: 1-0 per l’Amburgo con un gol incredibile di Magath…
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