1985/86

Coppa dei Campioni

Maglia Juventus Coppa dei Campioni 1985/86

JUVENTUS – BARCELLONA 1-1

Torino, Stadio Comunale, 19.03.1986

 

RETI: 30’ Archibald (B); 44’ Platini (J)

 

JUVENTUS: Tacconi, Favero, Cabrini; Bonini (61’ Pin), Brio, Scirea; Mauro (76’ Bonetti), Manfredonia, Pacione; Platini, Laudrup – All. Trapattoni

 

BARCELLONA: Urruticoechea, Gerardo, Julio Alberto; Victor Munoz (82’ Fradera), Migueli, Alexanco; Carrasco, Moratalla, Esteban; Archibald (50’ Marcos), Calderè - All. Venables

 

ARBITRO: Keizer (Olanda)

 

CRONACA: La Juventus è stata messa fuori dalla Coppa Campioni. Non è riuscita a rovesciare il risultato di Barcellona, pur tanto esile (0-1). Ha fatto gioco per mettere sotto il Bara di almeno 3 gol: ha creato cinque palle buone ma ne ha trasformata una sola, con Platini, quando ormai i catalani conducevano 1-0 per un galeottissimo gol di Archibald. La sfortuna si è aggiunta ai contrattempi come una intensa pioggia sul bagnato. Trapattoni non disponeva di punte degne del nome: si erano rotti Serena e Briaschi: la sola punta indenne era Pacione, acquistato sulla fiducia l' estate scorsa.

Il meraviglioso Laudrup non è evidentemente sicuro del destro e non ha concluso, come avrebbe dovuto, un irresistibile scatto fra le maglie della zona catalana: ha usato il destro solo per un' apertura a Pacione, che ha ignobilmente ciccato da pochi passi la più invitante delle palle gol. Il protofotografo Silver Maggi ha sentito bestemmiare adirato Michel Platini e chiedere a Pacione se per caso si considerasse in vacanza. Il ragazzone è stato nuovamente trovato da Laudrup in azione sulla destra e questa volta ha ciccato il sinistro. Allora si è messo a piangere e nessun compagno ha avuto il coraggio di deplorarlo. E' solo da chiedersi perchè il Trap non abbia tolto Pacione da tanto patema mandando subito Pin a sostenere il citato Laudrup e lo stesso Platini, chiamato a qualche giovevole impresa da punta avanzata. E' questo un rilievo che sgorga dal senno di poi e non vuol affatto essere una critica al tecnico. Parliamoci chiaro, Platini se ne stava un tantino fuori dalla mischia e il solo fra tutti a fornire gioco veramente apprezzabile era Laudrup. Il resto della squadra giustificava l' esclamazione di Giacomo R. durante Juve-Napoli: "I sun coeuit" (sono cotti). In effetti, Bonini ciondolava la testa come un mulo intronato. Lo stesso Manfredonia calmato da una tempestiva ammonizione, aveva perso malizia e vigore. La squadra era scaduta improvvisamente a compagine di piglio mediocre. Incerto Cabrini sull' out sinistro, frastornato Favero dalla girandola di Carrasco, fintamente sicuro Brio alle prese con Archibald, affievolito dal noto trauma muscolare. Perfino Scirea penava a reggere il proprio standard, affievolito dagli ultimi incidenti. Insomma, è già miracoloso che il superiore brio di Laudrup abbia contribuito a creare tante palle gol (una sprecata su Urruti da lui medesimo). Archibald ha invece azzeccato un incredibile terno colpendo di parietale una palla volante da sinistra. Per l' occasione Brio non si è visto (dirà di esser caduto) e Tacconi ha pensato che il lungo e alto cross fosse destinato al fondo. Archibald ha infilato la palla fra il primo palo e Tacconi, goffo e allibito come non l' avevo mai visto. E' poi stata un' impresa rimontare quel gol dannato: e vi è riuscito il grande Platini allo scadere del tempo. Ma alla ripresa non si è più visto nulla. I catalani hanno tenuto con agio, spesso melinando. Hanno mandato in gol Esteban, che ha preferito esimersi servendo Carrasco dietro le spalle; hanno gridato al rigore quando Julio Alberto si è liberato in area e un piede malignazzo l' ha fatto volare. La Juventus è da ricordare solo per un destro fortissimo di Platini (8' ) su angolo: sarebbe entrato - quasi sicuramente - se non avesse colpito il gomito sinistro di Migueli. Il resto, uno sgradevole mortificante ricordo. "Pensiamo allo scudetto!" pare abbia esclamato don Giovanni Agnelli, signorile anche nel disappunto. Uscire dalla Coppa Campioni (comunque alta si tenga la testa, non esageriamo in retorica) può tornare utile alla classifica del campionato. Vecchia Signora, fuori il secondo fiato. - da La Repubblica del 21.03.1986 di Gianni Brera




Descrizione immagine