1985

Supercoppa Europea

Maglia Juventus Supercoppa Europea 1985
Maglia Boniek Supercoppa 1985

JUVENTUS – LIVERPOOL 2-0

Torino, Stadio Comunale, 16.01.1985

RETI: 39’ Boniek (J); 78’ Boniek (J)

JUVENTUS: Bodini, Favero, Carbini; Bonini, Brio, Scirea; Briaschi, Tardelli,

Rossi P., Platini, Boniek – All. Trapattoni


LIVERPOOL: Grobbelaar, Neal, Lawrenson (46’ Gillespie); Hansen, Kennedy

, Nicol; Whelan, McDonald, Wark; Walsh, Rush - All. Fagan

ARBITRO: Pauly (Germania Ovest)

CRONACA: E’ finita con un trionfo bianconero. La società ha vinto la battaglia con la neve, la squadra la sfida con il Liverpool. Un 2-0 perentorio sugli inglesi e la Supercoppa va ad aggiungersi alla Coppa Uefa ed a quella delle Coppe.

E’ rimasta solo la coppa dei Campioni, la più amata e la più sofferta a farsi desiderare. Ma non è detto che questo non sia l’anno buono, visto proprio il confronto di ieri sera tra le due squadre più prestigiose d’Europa, che sono ancora in corsa nella manifestazione. Ieri la Juve si è dimostrata sicuramente superiore all’avversario, soprattutto in fatto di praticità.

Due gol e tante occasioni fallite di un soffio da parte degli attaccanti bianconeri, contro ben pochi pericoli sofferti da Bodini ben protetto dalla sua difesa. Ha deluso in gran misura Rush, sempre annullato e anticipato (specie di testa) da Brio, ma ha deluso anche tutto il complesso del Liverpool che ha mantenuto intatta la sia grinta e la sua “prepotenza tattica”, ma che non ha saputo convenientemente sostituire una mente come Souness e che, nell’occasione, mancava di un elemento utilissimo a centrocampo come Lee. La Juve, invece, oltre a bloccare inesorabilmente le punte inglesi (anche Favero ha fatto un partitone contro Walsh) ha saputo far scattare uno spietato contropiede che saltava completamente la formazione inglese.  Lucidissima mente di questa manovra, era, come al solito, Platini, ma eccezionale braccio dell’occasione è stato Boniek, quanto mai determinato e incisivo. I due gol che hanno deciso la Supercoppa portano la sua firma, per tutta la gara il polacco è stato una costante spina nel fianco della difesa dei “rossi”.

Una difesa che spesso faceva acqua da tutte le parti. La Roma è stata così vendicata dalla Juve, ma il Liverpool di ieri sarebbe stato battuto anche dai giallorossi all’Olimpico nel maggio scorso. E’ doveroso sottolinearlo, pur riconoscendo ai bianconeri tutti i meriti di una gran bella prestazione.
Un po’ la clemenza del tempo (ha smesso di nevicare in mattinata), un po’ l’alacrità degli uomini, Juve-Liverpool riesce ad avere una degna cornice di pubblico (circa 50 mila spettatori) ed un terreno di gioco sicuramente pesante, ma almeno decoroso. Gran tifo sugli spalti all’ingresso in campo delle squadre che non presentano novità negli schieramenti.

L’unico elemento insolito è un bel pallone arancione che spicca sul terreno un po’ verde e un po’ marrone. E’ la Juve a mettersi subito in azione con Boniek che solo per sfortuna non riesce a mandare a rete Rossi. La risposta del Liverpool è promossa da Rush che cerca di incornare un bel cross sotto la guardia di Bodini, mentre Brio riesce a rinviare.

Il primo tiro in porta è di Platini che da 25 metri, su appoggio di Tardelli, impegna Grobbelaar in una bella parata volante. Un minuto dopo Rossi scivola e perde passo ed occasione quando è solo in area di rigore inglese. Risposta di Nicol con un diagonale al 7’ che passa a un metro dall’incrocio dei pali di Bodini. All’11’ da un errato passaggio all’indietro di Rossi, Favero, con uno scatto imperioso, anticipa il suo avversario (Walsh) e si precipita in area inglese, da dove fa partire un rasoterra che sfiora il palo opposto. Bella incursione di Boniek al 16’: il polacco si invola sulla destra e crossa bene al centro, costringendo la difesa inglese  liberare affannosamente in corner. Hansen strattona platealmente Rossi trattenendolo per la maglia, mentre il centravanti si stava liberando e giustamente l’arbitro ammonisce l’inglese. Sciabolata di Neal al 23’ con Bodini che si inginocchia e blocca. Pericolosi di testa gli inglesi al 29’ con Bodini che tenta una timida uscita su Rush. Ancora peggio il tentativo di presa del poertiere juventino al 34’ con la palla che gli scivola dalle mani come una saponetta. Per fortuna Scirea libera. La risposta della Juve è pericolosissima: Platini manda a rete Boniek con uno splendido allungo. C’è solo Grobbelaar, uscito dai pali, davanti al polacco, che tenta il pallonetto. La traiettoria è troppo alta, così Neal ha tutto il tempo per salvare in angolo di testa, prima che il pallone tocchi terra. Peccato, è l’occasione gol più ghiotta dell’incontro fino a questo momento. Sull’altro fronte un minuto dopo Mac Donald scende fino alla sinistra della porta di Bodini, che si getta sui piedi dell’avversario, smorza con il corpo il pallone che viene poi rinviato davanti alla porta da Bonini. A questo punto scatta un fulmineo contropiede della Juve. Ispirato, come al solito, da Platini che lancia Briaschi sul filo del fuorigioco. Tocco a lato a Boniek che con una prepotente progressione va via sulla sinistra ed in corsa, dopo essere entrato in area, fa secco Grobbelaar con un diagonale perfetto. Al 39’: la Juve è n vantaggio con un gol splendido. Risposta del Liverpool al 40’ con Wark, che sfruttando un errore della difesa bianconera spara a rete quasi a colpo sicuro. Il pallone sfiora il palo con Bodini spacciato. Risponde ancora la Juve: da Tardelli a Platini, lungo lancio a Rossi che questa volta sembra nettamente in fuorigioco, da questi un cross per Briaschi che si tuffa di testa e costringe Grobbelaar ad una bloccata volante. Finisce qui praticamente il primo tempo.

Quando si riprende, il Liverpool si getta subito sotto la porta juventina, dove accene una mischia pericolosa. Intanto si nota nelle file inglesi una sostituzione: Lawrenson, che si è fatto male, ha lasciato il posto a Gillespie. Al 6’ rasoterra di Tardelli che Grobbelaar ferma in due tempi. Al 9’ bella iniziativa di Briaschi che finta  e s’invola in contropiede, ma quando tira in corsa è impreciso e la palla va fuori di un metro. Identica incursione questa volta di Boniek all’11’: la palla però scivola troppo in avanti ed il polacco non riesce che a conquistare un corner. Al 19’ ancora il contropiede della Juve e ancora un sospetto fuorigioco. Platini lancia Boniek sulla destra. Il polacco controlla e scatta, con il guardalinee che fa segno di continuare tra lo stupore generale. Da questo versante Boniek non è bravo come nell’occasione del gol segnato dal settore opposto: la palla va sul fondo. La partita ha un attimo di appannamento e si risveglia quando all’improvviso sulle sinistra Whelan tenta di cogliere di sorpresa Bodini. Bonini respinge male e sul tiro della mezz’ala questa volta è il portiere a respingere di piede. E la Juve sull’altro fronte va in gol ancora. Briaschi lavora bene un pallone sulla sinistra e lo centra forte sotto porta: qui interviene Boniek di ginocchio girando bene vicino al palo destro sorprendendo Grobbelaar rimasto fermo al centro della porta. E’ il 33’: la Supercoppa è al sicuro nelle mani dei bianconeri.
Veemente la risposta del Liverpool chiaramente zittito da questo inopinato e pesante passivo: diversi tiri prima di Wark, poi di Walsh e infine quello più pericoloso al 38’ di Gillespie che costringe Bodini a un intervento di presaa terra a pochi centimetri dalla linea bianca. Ma la Juve è viva e al 45’ Rossi impegna ancora Grobbelaar in una deviazione oltre la traversa. E’ l’ultima emozione di una bella partita. L’arbitro Pauli fischia la fine e il pubblico applaude i bianconeri che corrono a ritirare la targa della Supercoppa che si aggiunge ai tanti trofei. Ora ne manca solo uno: la Coppa dei Campioni.  - da La Gazzetta dello Sport del 17.01.1985


AMARCORD DI PAOLO ROSSI: La finale di Supercoppa  è stata giocata all’insegna del freddo e con il campo ghiacciato. Le due migliori formazioni d’Europa si sono trovate faccia a faccia in una partita aperta senza molti tatticismi che ha visto la Juventus travolgere il Liverpool per 2-0 con un giocatore sopra tutti che l’ha fatta da padrone: Boniek, autore di una doppietta, particolarmente ispirato e assolutamente imprendibile, una vera forza della natura. Una vittoria che ha confermato il dominio della Juventus in campo internazionale.