Non solo grigio e nero. Verde, blu, rosso, arancione, bordeaux sono i colori delle maglie indossate da Stefano Tacconi negli anni '80. "Era anche un modo per distinguersi dagli altri. E poi mi sono sempre piaciuti i colori sgargianti. Tutti tranne il giallo che portava sfiga"
L'erede di Zoff aveva un altro stile, estroverso. Le sue maglie lo dimostrano.
"Ad Avellino dovevo fare anche da libero, figuriamoci se mi spavento per il fatto di giocare in una squadra come la Juventus che al portiere è in grado di assicurare adeguata protezione. Non mi spaventa nemmeno il paragone con Dino. Io sono Tacconi ed a Zoff guardo come al maestro"
A parte la finale di Coppa delle Coppe 1984 in cui indossò la divisa grigia donata da Zoff, le maglie dello sponsor tecnico Uhlsport avevano sempre colori sgargianti. "Contro il Porto dovevamo giocare con le divise pulite, senza scritte commerciali. Io invece avevo tutte le maglie con lo sponsor. Allora Dino mi prestò la sua e così feci un ritorno al grigio. Che portò benissimo"
Nella finale di Coppa Campioni 1985 la
divisa era blu mentre verde era la maglia indossata nella mitica
partita di Coppa Intercontinentale a Tokio l' 8 dicembre
'85.
"Il momento più difficile? Quando rimasi fuori da novembre ad aprile, durante il campionato 1984/85. Ho sofferto molto, ho masticato amaro, ma alla fine ho vinto io. Feci anche la finale di Coppa Campioni, anche se ancora oggi non so perché il Trap mi fece giocare"
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